L’olio d’oliva è di grande utilità  per l’organismo umano, un fatto confermato da numerosi studi scientifici che hanno contribuito alla sua conoscenza e popolarità in tutto il mondo. Inoltre l’olio d’oliva è un ingrediente fondamentale e caratteristico della dieta mediterranea.

Cosa rende questa dieta particolarmente efficace nella prevenzione di uno dei tumori più pericolosi?

Uno studio condotto recentemente da ricercatori internazionali ha dimostrato che seguire una dieta mediterranea ricca di olio extravergine di oliva (quattro cucchiai al giorno) può ridurre il rischio di cancro al seno fino al 66%.

Infatti, per ogni 5% in più di calorie da questo tipo di olio, il rischio di sviluppare il cancro al seno si riduce del 28%, una delle cause di morte più comuni nelle donne.

Lo dimostra lo studio, pubblicato dalla rivista JAMA Internal Medicine, coordinato dall’Università di Navarra e dal Center for Biomedical Research in Network-Physiopathology of Obesity and Nutrition (CIBERobn).

Questo è il primo lavoro scientifico a dimostrare il valore preventivo della dieta mediterranea contro il cancro al seno in uno studio randomizzato, poiché fino ad ora gli studi si basavano esclusivamente sull’osservazione.

La ricerca fa parte di un ampio studio clinico denominato PREDIMED sugli effetti della dieta mediterranea sulle malattie cardiovascolari ed è stata condotta su un campione di 4.282 donne seguite per 4,8 anni.

Come si è svolto il test

I partecipanti hanno seguito tre tipi di dieta: mediterranea ricca di olio extravergine di oliva, mediterranea integrata con noci e una dieta a basso contenuto di grassi per il gruppo di controllo.

I partecipanti sono stati assegnati a ciascun gruppo in modo casuale, in modo che tutti i gruppi avessero fattori di rischio simili (storia familiare di cancro, consumo di tabacco e alcol, ecc.).

Nei primi due casi, i risultati confermano che l’incidenza della malattia è un terzo di quella del gruppo di controllo.

I tassi assoluti di cancro al seno per 1.000 donne / anno sono risultati di 1,1 nel primo gruppo, 1,8 nel secondo e 2,9 nel terzo.

Secondo gli autori del lavoro, l’olio d’oliva vergine ha rappresentato almeno il 15% delle calorie ingerite  e ciò spiega gran parte della protezione derivante dal cancro al seno.

Questo, nonostante il gruppo di controllo con cui sono stati confrontati i risultati seguisse anch’esso una dieta sana (povera di grassi), il che suggerisce che i risultati avrebbero potuto essere più significativi se il confronto fosse stato fatto con un dieta come quella seguita nei paesi occidentali non mediterranei.

Sebbene le raccomandazioni ai primi due gruppi fossero simili in termini di tipo di olio da consumare e quantità, la differenza sostanziale è che ai membri del primo gruppo veniva data una bottiglia di olio extravergine al mese, che doveva essere consumata. 

I ricercatori, tra l’altro, hanno voluto ricordare il mito che l’olio vergine non dovrebbe essere usato per friggere, ed invece è risultato essere il migliore per tale utilizzo.

Inoltre, si è notato che gli effetti antitumorali sono presenti solo nell’olio di oliva vergine e non in quello raffinato.

I partecipanti sono stati sottoposti a uno stretto controllo per verificare che seguissero le raccomandazioni di consumo e sono stati effettuati anche test casuali per misurare gli acidi grassi nel plasma e i marker nelle urine.

Inoltre, questo studio dimostra anche che la dieta mediterranea con olio d’oliva riduce del 44% il rischio di soffrire di retinopatia nei diabetici, principale causa di cecità in questi pazienti.